Digitale terrestre a singhiozzo: Rai sotto accusa

TERAMO – «I canali del digitale terrestre del servizio pubblico funzionano a singhiozzo». Pasquale Di Ferdinando, presidente del’associazione in difesa dei consumatori Robin Hood, segnale un disservizio diffuso in provincia di Teramo. Sotto accusa la Rai, che non si è adeguata a dovere al passaggio dall’analogico al digitale. «Le tv commerciali – spiega Di Ferdinando – ed in particolare i canali Mediaset,  inviano segnali chiari. Le stesse tv locali si sono adeguate in tempo. La Rai è ancora in affanno, alla ricerca di soluzioni». Una situazione non tollerabile, soprattutto perché, come sottolinea Di Ferdinando, gli utenti sono anche costretti a pagare il canone, che è considerato una tassa di possesso. «Questa cosa – aggiunge Di Ferdinando – rende ancora più insopportabile questo disservizio, del quale non comprendiamo le ragioni. La Rai è in grado di fare benissimo quello che fanno gli altri operatori del settore». Tante le lamentale arrivate all’associazione dalla provincia di Teramo: M.S., di Torricella, ha comunicato la sparizione del segnale proprio mentre assisteva alla finale dei 100 metri, perdendo la performance del suo idolo, Bolt. C’è anche chi, come P.D.F., di Teramo, ha scoperto solo andando in vacanza l’esistenza di Rai 5, invisibile a casa sua. R.P., di Crognaleto, invece, si è reso conto, a sue spese, dopo aver cambiato antenna e decoder, che la sua zona di residenza non era coperta dal segnale. «Dal rilevamento effettuato – afferma Di Ferdinano – il 64% delle persone sentite hanno problemi di costanza nella ricezione ( almeno una volta alla settimana il segnale va e viene).  Il 72% non vede tutti i canali messi a disposizione dal servizio pubblico. Un 2% ancora non vede i canali Rai ma vede benissimo quelli privati. La situazione risulta essere a  macchia di leopardo. Nella fascia costiera ormai le problematiche sono risolte ma nella città capoluogo e le aree interne permangono».